Dr.ssa Elena Mascherpa, DVM
L‘insufficienza renale cronica (IRC), comune nei cani e nei gatti è una condizione caratterizzata da una progressiva perdita della funzionalità renale.
Sintomi clinici (poliuria, polidipsia, perdita di peso, vomito, anemia e letargia) e iter diagnostico (visita clinica, esami del sangue e delle urine, ecografia o radiografie) sono ben noti.
Consapevoli di come l’IRC sia una patologia con cui gli animali dovranno convivere per il resto della vita, possiamo, tuttavia, rallentarne la progressione e migliorare la qualità della vita di questi pazienti.
Le linee guida IRIS (International Renal Interest Society) sono uno strumento prezioso per la gestione dell’IRC e prevedono diversi livelli di azione:
- Controllare la dieta, garantendo sia il giusto apporto di calorie, di proteine, carboidrati e grassi, in base alla stadiazione IRIS e alla condizione clinica dell’animale, sia la riduzione del fosforo. La scelta, quindi, di una dieta a ridotto contenuto di fosforo e cataboliti azotati, con diminuzione delle proteine e che opti per l’uso di proteine ad alto valore biologico è fondamentale nella gestione dell’insufficienza renale cronica.
L’introduzione di una dieta renale, commerciale o casalinga, può prolungare significativamente il tempo di sopravvivenza di gatti e cani.
La dieta renale dovrebbe essere introdotta prima che il cane o gatto manifesti anoressia, in situazioni non stressanti per l’animale ed evitando di inserirla in animali ospedalizzati. È consigliabile, soprattutto durante la fase iniziale non mescolare farmaci e integratori con l’alimento scelto. In caso di rifiuto dell’alimento commerciale o in presenza di altre patologie, potrebbe essere necessario ricorrere ad un’alimentazione casalinga formulata da un medico veterinario esperto in nutrizione. - Evitare la disidratazione, che può portare ad un’accelerazione della progressione della malattia, garantendo un adeguato apporto di liquidi, sia attraverso la dieta che eventualmente con terapie specifiche (ipodermoclisi, fleboclisi). È importante, quindi, agire tempestivamente fin dai primi segni di squilibrio.
- Chelare il fosforo e l’azoto. L’iperazotemia e l’iperfosfatemia sono spesso responsabili dei sintomi più invalidanti legati alla patologia, come nausea, debolezza e un generale peggioramento delle condizioni dell’animale. Inizialmente l’aumento di fosforo non è sempre rilevabile dagli esami ematologici poiché viene compensato dall’iperattivazione delle paratiroidi. Solo successivamente è possibile rilevare il rialzo di questo valore.
Esistono diverse opzioni per chelare il fosforo e l’azoto a livello intestinale, come l’uso di sostanze chelanti da somministrare insieme al pasto per evitare l’assorbimento (chitosano, sali di calcio, lantanio, sevelamer, idrossido di alluminio). Inoltre, l’utilizzo di probiotici e prebiotici può aiutare a contrastare la disbiosi e la conseguente produzione di cataboliti azotati. - Contrastare l’acidosi metabolica. Le sostanze azotate accumulate in eccesso in corso di IRC portano ad un abbassamento del pH sanguigno. Nelle fasi iniziali l’organismo compensa questa situazione sfruttando valenze alcaline; quando questo meccanismo non riesce più a contrastare l’abbassamento del pH, si svilupperà acidosi metabolica. L’uso di sostanze alcalinizzanti, come il citrato di potassio o il bicarbonato di sodio, aiuta a ostacolare questa evenienza. L’obiettivo è mantenere i livelli di pH tra 18-24 mEq/L nel cane e 15-22 mEq/L nel gatto.
- Contrastare l’ipertensione e la proteinuria. La misurazione della pressione arteriosa è fondamentale sia per la stadiazione che per la scelta del trattamento per i cani e i gatti con insufficienza renale cronica. In questa patologia, infatti, il sistema renina-angiotensina-aldosterone viene iperattivato in un range che va dalle 10 alle 100 volte in più rispetto alla norma. Alcuni ingredienti funzionali, come gli omega-3, supportano la riduzione della pressione sistemica e glomerulare. Spesso, tuttavia, è necessario ricorrere all’utilizzo di farmaci antiipertensivi, come gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, i calcio-antagonisti, e i sartani, che, diminuendo la pressione glomerulare, aiutano anche a diminuire la proteinuria.
- Prevenire e contrastare le infezioni. La presenza di patologie renali aumenta il rischio di infezioni, soprattutto a livello dell’apparato urinario. Secondo diversi studi, fino ad 1/3 dei gatti con insufficienza renale cronica (IRC) presenta un’infezione batterica asintomatica o paucisintomatica dell’apparato urinario. Tali infezioni spesso non sono rilevabili osservando il sedimento urinario, ma richiedono esami batteriologici specifici. È fondamentale diagnosticare efficacemente queste infezioni poiché possono causare crisi uremiche e peggiorare l’IRC. L’utilizzo del mirtillo, ricco di principi attivi protettivi, può essere utile come supporto nella prevenzione e nella riduzione delle infezioni del tratto urinario.
- Contrastare la disbiosi, l’infiammazione sistemica e l’aumento dei radicali liberi. L’accumulo di cataboliti azotati in caso di insufficienza renale cronica può causare disbiosi, con sviluppo di sintomatologia gastroenterica, e aumentare lo stress ossidativo sistemico. Per migliorare la qualità di vita del paziente è importante contrastare questi sintomi utilizzando farmaci antinausea, ingredienti funzionali, probiotici e antiossidanti.
- Combattere l’iperacidità gastrica. In corso di IRC spesso può svilupparsi gastrite cronica per aumento di gastrina. Pertanto, l’uso di principi attivi specifici migliora la digeribilità della dieta e, se necessario, può essere abbinato a prodotti farmaci antiacidi.
- Controllare l’anemia. In caso di insufficienza renale cronica, l’anemia può essere causata da diversi fattori, tra cui la mancata sintesi di eritropoietina da parte dei reni, la carenza di ferro, la perdita di sangue (ulcere gastriche e sintomi gastrointestinali), l’infiammazione e gli inibitori uremici. Per scegliere l’approccio terapeutico corretto è importante individuare le cause scatenanti e utilizzare una terapia efficace, come l’eritropoietina o l’integrazione di ferro.
- Controllare i livelli di calcio. In corso di patologia renale, a causa dell’aumento del fosforo, della mancata attivazione della vitamina D e della conseguente attivazione delle paratiroidi, possiamo assistere a livelli di calcio anormali (ipercalcemia, più frequente nel gatto o ipocalcemia più frequente nel cane) con conseguente sintomatologia. Un efficace controllo del fosforo e un costante monitoraggio dei valori del calcio possono aiutare ad impostare la terapia più adatta, come l’utilizzo di chelanti a base di sali di calcio o calcitriolo.
Alla luce di quanto detto fino ad ora abbiamo formulato DiReNe® che garantisce, con un unico prodotto, l’apporto di tutti i diversi ingredienti funzionali, che agiscono in sinergia su diversi obiettivi.
- Clorella: alga verde che aiuta a proteggere le cellule renali; contrasta inoltre l’ossidazione e chela l’azoto intestinale
- Astragalo (Astragalus Membranaceus): contribuisce a modulare l’azione del sistema immunitario e, insieme all’olio di pesce, fonte di omega 3, supporta la funzionalità dei reni.
- Curcuma: contribuisce a modulare la risposta infiammatoria a livello renale grazie all’azione della curcumina, inibitrice dell’enzima COX 2.
- Chitosano: aiuta a diminuire l’assorbimento del fosforo a livello intestinale.
- Thea Sinensis, estratto del Té verde, particolarmente ricco di quercetina, che contrasta lo stress ossidativo.
- Yucca: riduce il livello di azoto intestinale.
- Cranberry (Mirtillo Rosso Americano): grazie alle proantocianidine, presenti in elevate percentuali, supporta la gestione delle infezioni urinarie.
- Lespedeza Capitata: a supporto della funzionalità renale, perché aumenta l’escrezione di urea e cloruri a livello renale. Inoltre, aiuta a contrastare l’ipertensione sistemica agendo direttamente sull’enzima ACE.