ICF: la differenza tra scienza e fantasia!

 

L’evoluzione della conoscenza, quella seria, passa necessariamente attraverso un certo tempo indirizzato alla ricerca di nuove molecole differenti da quelle già esistenti, che abbiano però pari efficacia!

 

amp2041

 

I peptidi antimicrobici sono nella “fantasia” di molti perché rappresentano un’alternativa terapeutica, dal momento che le interazioni elettrostatiche e idrofobiche determinano inizialmente un’associazione tra il peptide e la superficie della membrana batterica e/o del patogeno. In seguito le molecole del peptide formano dei fori sulla superficie della cellula, riducendo così il gradiente protonico, provocando la fuoriuscita di molecole dal citoplasma, inibendo la produzione di ATP e rallentando gli altri processi metabolici fino alla morte della cellula microbica. Questo è vero, ma c’è molta confusione tra quelli naturali e quelli di sintesi. I primi sono presenti già nell’organismo umano ed animale, spesso in modiche quantità. Sono facilmente denaturabili e attivi solo verso singoli patogeni. Rispetto a questi, i peptidi di sintesi presentano una serie di vantaggi, tra cui quello fondamentale di poter essere creati e modulati a seconda dello scopo che devono raggiungere, che consente di superare tutti i limiti di quelli naturali! Ecco perché ICF dal 2006, basandosi sulla scienza e non sulla fantasia, con la collaborazione dei Dipartimenti di Medicina Clinica e Sperimentale e Scienze Mediche e Veterinarie dell’Università degli Studi di Parma e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma, si è dedicata allo studio e all’elaborazione di peptidi antimicrobici di sintesi (AMP) ed è arrivata alla creazione e al brevetto di 100 sequenze peptidiche con attività “mirata”! Tra questi ci siamo focalizzati, per il momento, sull’ AMP2041.

 

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Per gentile concessione del Dipartimento di Scienze Mediche e Veterinarie, Università degli Studi di Parma

 

Molteplici evidenze scientifiche, tra cui test di efficacia e sicurezza e articoli pubblicati, dimostrano che:

  • ha uno spettro antibatterico verso Gram-negativi (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella), Gram-positivi (S. aureus meticillino-sensibili e meticillino-resistenti MRSA); Candida Albicans e Malassezia Pachydermatis;
  • ha un’elevata solubilità in ambiente acquoso (>95%);
  • ha un’elevata stabilità garantita dal ponte disolfuro;
  • possiede una sale-insensibilità che consente un utilizzo efficace del peptide in diverse condizioni ambientali;
  •  non è tossico per le cellule umane ed animali;
  •  ha un’azione sinergica con la Clorexidina.

Ecco perché con AMP2041 il futuro è adesso…ma quello basato sulla scienza e non sulla fantasia…

 

 

 

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